domenica 29 giugno 2014

30 Giugno 2014 (Bologna)

Percepisco la distanza,
quando lo spazio affollato dai miei sospiri
incontra il tuo essere taciturno
che sempre più a lungo m’ignora.


Daccapo, contro ogni mia volontà,
mi ritrovo spaiata indugiando.
Avverto il tuo dolce corpo vicino al mio
mentre costruisci pensieri lontano da me.


Permeate le mie spoglie, a mal in cuore,
d’uno sconforto cupo che estirpa l’affetto.
Aspiro sognante la mancata complicità
che è principio del nobil sentimento.



Questo freddo pezzo di carne
pregiudica l’amore e la sua strada.
La delusione gli ruba il posto
e pervade il mio animo ingenuo.

Cedo e facendo finta di niente
rinuncio triste al mio desiderio.
Mascherata di tregua si presenta
ma è inizio di ogni fine.


Così ogni mio racconto e voglia
si perdono e smettono di espletarsi,
maltrattati e consumati involontariamente
dalla sordità dei tuoi sensi impegnati.

La collera inconclusa e silente,
giace sul mio fianco inerte
e lentamente muori gridandomi;
colma di agonia è la perdita.



Non serve dire più niente,
mio amico, compagno ed amante,
torna presto a farmi compagnia...
la tua assenza si dipinge di solitudine.

sabato 14 giugno 2014

Llanto juvenil (14 Junio 2014, Bologna)

Navegante de un lugar oscuro
en un océano abandonado.

Sin fundamento ni remo
navego,
aún no faltándome risa.

Existencia acompañada por el escarmento
que es tortura del alma.

Porque todo se torna negro,
sin luz alrededor mi alegría se ahoga.

Un suspiro y una carcajada,
por la edad que aleja lo real.

Somos rapaces bohemios,
anhelamos la ilusión desdichada.

Mismamente nos volvemos náufragos
de nuestra novelesca espiral.

mercoledì 4 giugno 2014

20 Gennaio 2013 Bonn (Germania)

Mi hai impregnata.
Profumi e pensieri,
ormai sono miei.

Nudità,
epidermide morbida
sfiora il mio olfatto.

Inconsapevole,
cambi il corso degli eventi.
Inizio a capirmi meglio.

Vorrei entrare nella tua testa,
dicevi un giorno.
E cosa te ne faresti poi?

Non mi basta più,
io devo capire, capirti.
Scoprire ogni tua paura e gioia.

Tutto diviene superficiale per paura.
Anche io.
E così nè tu, nè io possiamo evitarlo.

Ci scontriamo come impazziti,
dimenticandoci della banalità, 
nascoste sensazioni ove noi siamo uno.

Venuto al mondo

Venuto al mondo 

Un film di Sergio Castellitto. Con Penelope Cruz, Emile Hirsch, Adnan Haskovic, Pietro Castellitto, Saadet Aksoy. continua» Drammatico, durata 127 min. - Italia 2012. - Medusa uscita giovedì 8 novembre 2012.



11 Agosto 2013 (Modica, Sicilia)

Parole soffocano il nobile sentimento.
Indossato il collare,
segna una appartenenza momentanea.

L’animo infelice diverrà un randagio,
senza più costrizioni,
compie la sua frenesia d’esser come vento.

Tu, dunque,
che tanto vuoi il suo bene,
non stringerlo con la tua cinghia malata.

Procalama la libertà,
manipura nel caos.
Senza timore, dillo ad alta voce.


18 Novembre 2013 (Bologna)

Mil cuentos de hadas
deturpan de hecho la realidad.
Malas sensaciones trazan senderos
en el ocaso del mundo
que no reserva ninguna mirada.


Cualquier cosa que hagas
mi alma retumba y queda a ti clavada.
Yo no te juzgo, te amo y me callo,
porque no se si estoy yo loca
o tu me estàs haciendo daño.

La cosa es que estalla.
Palabras asustadas a mal entender terminan,
cada pensamiento se llena de suspiros.
Mi bien y mi ser escritos en tu piel,
mi tortura que me llena de soledad.

Has de entender
por nosotros, querido.
Nada màs he de querer,
tus brillantes ojos a mi lado, 
tus travesuras y tu dulce amanecer.


Tanto soñar contigo conmigo,
tan lindo ha de ser esto de vivir asì.
El miedo es como marea del mar,
y aunque yo nade a màs no poder
me empuja lejos de mi querida orilla.


22 Novembre 2013

Discendo svestita,
come Inanna indebolita,
il dissenso riprende a camminare.

Le mie gambe non smettono di tremare,
le mie parole non mi terranno in piedi,
i miei pensieri si lasceranno spaventare.

Una gabbia che rinchiude desideri
e trasforma i sogni in astrazioni.
Eppure tu ci sei, qui rimani.

Il tuo tepore mi avvolge,
trasformi lacrime in sorrisi,
e mille altri te ne voglio dedicare.

29 Novembre 2013 (Bologna)

Depositati nell’atrio,
quello del corpo
che ricollega la mente
a ciò che diciamo.

Risalite tortuosi
sfidando ogni volontà. 
Voi eravate sepolti,
riemergete da Ade.

Realtà passate
che non hanno ricordi,
la difesa è codarda,
mente ladra che li prendi.


Rubando a me 
la possibilità di disegnare
ciò che eravamo realmente,
traccio il vuoto di ciò che volevo.

09 Gennaio 2014 (Bologna)

Mi càrcel
pintado con ideas,
pensar cuesta
y pierdo la libertad.

Yo soy mi jaula
pero es lo unico que tengo
tristeza y alegrìa me llenan,
y no puedo librarme de ello.

Si al latir de mi corazòn
pierdo mi voluntad
y pienso solo en ti,
construyendo mi mayor mal.

Los miedos tiemblan
cuando tu voz se aleja,
tu olor se va
asì me dejas sola.